Lo stupore di una notte di luce



Lo stupore di una notte di luce

Clara Sanchez

Prezzo: €18,60

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Che un giorno sarebbero tornati, in fondo Clara Sánchez lo ha sempre saputo. Troppo profondo il legame con Sandra e Julián per chiudere con loro dopo Il profumo delle foglie di limone. Definisce il nuovo romanzo Lo stupore di una notte di luce, uscito in anteprima mondiale in Italia, una conseguenza, più che il seguito del fortunato precedente: «Hanno sempre continuato a vivere nella mia testa in questi sei anni - confessa la scrittrice spagnola -, ma c’è stato anche un impulso esterno che mi ha spinta a scrivere ancora di loro: i giovani discepoli degli ex nazisti che i miei protagonisti hanno «stanato» e denunciato nel primo libro, vivono oggi, numerosi e organizzati, in quei movimenti di estrema destra che stanno acquisendo una forza sempre maggiore in Europa. Un fenomeno sociale di estrema pericolosità».
Ritroviamo Julián, ex deportato, impegnato in una lotta con «il macellaio di Mauthausen», che soggiorna nella sua stessa residenza per anziani della Costa Blanca, là dove tutto era cominciato. Sandra ha avuto il suo bambino (non è una sorpresa scoprire che lo ha chiamato Julián), abita a Madrid. È più matura e forte, conduce la vita che, a un certo punto, ha sognato. Ha preso le distanze dalle sue ossessioni, o almeno crede di esserci riuscita. Ma basta un biglietto anonimo ed ecco che l’orrore «da un pomeriggio sepolto in fondo alla mente, torna in un pomeriggio normale». Quasi una affinità elettiva la loro: lei percepisce la minaccia e torna a Dianium, al faro testimone del loro sodalizio clandestino, mossa anche dalla nostalgia per Alberto, la passione del primo capitolo che le è rimasta dentro: «Non vuole un amore qualunque, lo cerca straordinario. Sa che non potrà accontentarsi di niente di meno. A tutti è capitato di dover scegliere fra il meglio, che non esiste, e la normalità che abbiamo a portata di mano. L’intera vicenda è mossa da amori impossibili, intorno cui regna un pericolo reale, che intensifica tutti i sentimenti».
La storia dei mostri con la faccia da brave persone non era chiusa per sempre, così come non era esaurito il coraggio di uomini che arrivano sul punto di morire per rivelare al mondo la verità, per l’autrice tornare a scriverne è stato quasi terapeutico: «Mi interessava approfondire emozioni anche non decorose, ma che dominano le nostre esistenze. Il mondo è governato da paura e tradimento, temi che in questo romanzo sono molto presenti. Credo che ci farebbe bene regolare più spesso i conti con il nostro passato, ma non ci azzardiamo a farlo per il timore di cosa potrebbe cambiare nella nostra vita. Io ho risolto i nodi che avevo dentro grazie a Julián».
Sarà per questo che in lui la Sánchez ha messo tanto del suo privato: «Mio padre aveva lo stesso problema cardiaco, gli ha “prestato il cuore”. Era fragile dal punto di vista fisico, ma detestava considerarsi vulnerabile. Suo il vezzo di coprirsi le braccia da anziano con maniche lunghe, sue la ribellione alla vecchiaia, la determinazione nel superare la debolezza indotta dagli anni».
Fra le pagine la lotta senza respiro contro gli ex nazisti che non si sono arresi, segreti nascosti in grotte e vecchi rullini di fotografie, la consapevolezza che il male assoluto continua a regnare, anche quando pare sotto controllo. E lo spiraglio di un terzo capitolo per questa storia: «Non programmo, seguo l’istinto, ma mi incuriosisce scoprire come i miei lettori accoglieranno alcuni nuovi personaggi. Come Sancho. L’ho concepito non con passione, ma con vero terrore. È uno psicopatico, non so quali conseguenze potrà avere ciò che gli capita o quali potrà provocare sul futuro di Sandra e Julián. E poi, come evolverà lei nel suo ruolo di madre? Julián ha ancora un po’ di tempo per portare a termine ciò che si è prefisso. Sa che non ha tutta la vita davanti e che se non agisce adesso non ne avrà più la possibilità. Insomma, sono intrigata dalle possibilità che restano aperte». E se questo non è un progetto definito, certo somiglia molto a una promessa..